Una scrittura forte, corale, ipnotica racconta la vita delle donne andate in sposa agli immigrati giapponesi in America, uomini sconosciuti, visti solo in fotografia, a partire da quel primo, arduo viaggio collettivo attraverso il Pacifico.
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La voce collettiva inventata dall'autrice trascina il lettore dentro un vortice di strie fatte di speranza, rimpianto, nostalgia, paura, dolore, incertezza: lo attira nei campi della California, nei bordelli di San Francisco, nelle case dei ricchi, nei tuguri dei poveri, senza mai dargli tregua