L’esordio narrativo di Edna O’Brien fu compiuto nel corso di tre mesi, quando l’autrice era poco più che ventenne, già sposata e con due figli. L’editore inglese che ricevette il manoscritto lo affidò a un celebre autore suo consulente che, nel suo giudizio, tra l’altro ammise: “avrei voluto scriverlo io”.
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Ragazze di campagna era un racconto vicinissimo alla realtà biografica dell’autrice, ben più di quanto pensasse allora il suo editore, e alla sua pubblicazione il libro generò uno scandalo: venne dato alle fiamme dal prete della parrocchia cittadina e la sua famiglia cadde in disgrazia. Il romanzo raccontava la storia di due ragazze: la timida e introversa Caithleen e la sua amica Baba, sfrontata e disinibita. Un giorno i genitori decidono di mandarle in un collegio di suore e loro, per tutta risposta, scappano per andare in città in cerca d’amore e di emozioni. Sarà lì che Caithleen si innamorerà dello strano signor Gentleman, un uomo più anziano di lei, sposato e triste. Una storia comune ma che in quel 1960, alla sua apparizione, segnò il destino di una vita, e il primo irrevocabile passo nella carriera di una grande scrittrice.