omicità, astuzia, amore, stupidità, malinconia, sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano l’universo del Decamerone, uno specchio in cui si riflettono i vizi e le virtù di tutti gli uomini, quelli del Trecento come quelli di oggi.
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I furbi e gli sciocchi sono sempre esistiti e gli infiniti casi della vita che troviamo nelle novelle di Boccaccio sono gli stessi che, nella loro essenza, ritmano il nostro percorso esistenziale: così l’intelligenza ha la meglio sull’ignoranza, il buon senso vince sulla forza bruta, la gentilezza d’animo trova prima o poi il suo compenso. Un grande scrittore del Novecento, Piero Chiara, ha voluto “tradurre” la non sempre facile lingua medievale per consentire ai giovani lettori di accedere senza fatica a questo capolavoro: è entrato nel mondo di Boccaccio e lo ha fatto rivivere attraverso il suo racconto, senza nulla togliere e nulla aggiungere alla suggestione dell’originale per restituire, viva e vera, la multiforme realtà trecentesca. Ne è nato un libro entusiasmante che non potrà non affascinare anche i ragazzi del Terzo Millennio.
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