Sin dall’adolescenza Caterina persegue un’affermazione progressiva di sé attraverso una ricerca ansiosa della verità su Dio e su se stessa.
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E’ un processo che avviene in sette anni di ‘vita nascosta’, passati in casa in meditazione e in preghiera, tra digiuni e veglie prolungate, flagellazioni, rifiuto di ogni comodità e, presto, anche di ingerire alcunché ad eccezione di verdura cruda e un po’ d’acqua. E’ a questo periodo che risale il desiderio di Caterina di costruirsi un ‘corpo spirituale’, di andare al di là di quelle identità ‘di genere’ che assegnavano alla donna, nella società e nella Chiesa del suo tempo, un ruolo secondario e uno status di perpetua minorità. Caterina, oggi annoverata fra i santi ma anche fra i Dottori della Chiesa, è una donna pronta alla sfida e in pochi anni, da semplice penitente di un quartiere di Siena, diventa una profetessa capace di mescolarsi con la vita sociale, riunire attorno a sé una cerchia di amici e discepoli, intervenire autorevolmente negli affari della Chiesa e della Cristianità. Mistica e impegnata allo stesso tempo, costruirà una vita pubblica ricca di contatti con la politica per perseguire il suo programma d’azione: far tornare il papato a Roma, preparare una nuova Crociata per convertire gli infedeli e, a questo scopo, riportare preventivamente la pace nella Cristianità.
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