Nonostante la precoce scomparsa, Pier Vittorio Tondelli (1955-1991) è uno degli autori che ha fatto più scuola tra gli scrittori della nuova generazione, aprendo fra l'altro, con i suoi interventi, spazi e interessi prima loro interdetti.
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Da qui, eccezionalmente, la sua presenza in una collana come "Scritture in corso", che si segnala nel panorama editoriale italiano proprio per la sua attenzione (esclusiva) alla narrativa di autori tuttora attivi e in itinere. Ma l'opera di Tondelli non va considerata come il mero "documento" di una generazione, piuttosto la più schietta ed esplicita esemplificazione di una sorta di poetica, collocabile nell'ambito indifferenziato che passa sotto il nome di postmoderno. In Tondelli si coglie infatti una tensione espressiva che solo è sua e che, pagina dopo pagina, diviene quasi un bisogno esistenziale nel quale la scrittura si fa dimensione del sogno e del desiderio.