"Sì, queste sono le mie parole, e se le stai leggendo sono riuscito nel mio intento. Ho salvato dall'oblio almeno la fine della storia del mio Robert, qualcuno ha saputo in che modo disumano è morto. O forse davvero non c'è uno scopo, e questi ricordi non li leggerà nessuno. Li avrò scritti solo per me, per ricordare che prima di finire in uno dei forni sono stato un uomo che ha amato.
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La memoria di Robert sarà parte di me anche nella morte, quando anch'io diventerò polvere nel vento." La signorina Brunilde Mayer, ormai anziana, non riesce ad abbandonare i propri ricordi di gioventù e inizia a raccontare. Narra quattro storie di giovani innamorati ambientate nei campi di concentramento di Vorbruck-Schirmeck, Ereda e Auschwitz-Birkenau, e lo fa grazie a frammenti e parole che questi hanno lasciato dietro di sé. Fotografie, lettere, graffiti sul muro, vestiti, gioielli: ogni storia è l'occasione per testimoniare ciò che è stato vissuto nei campi, dove in mezzo al dolore c'è chi ha trovato la forza di innamorarsi e di vivere fino in fondo la propria passione. Fino a rivelare una quinta, tragica, storia d'amore: la sua. Mescolando narrazione e divulgazione storica, Matteo Rubboli ci racconta storie di amori e passioni giovanili sullo sfondo della Seconda guerra mondiale e della Shoah: vicende illuminate di speranza, anche in uno dei momenti più bui della storia umana. Tra romanzo e documentazione, la storia di quattro amori come tanti, speciali come tanti, intrecciati fra di loro e con la Grande Storia.