In 1177 a.C. Il collasso della civiltà Eric Cline ci aveva descritto con la competenza dell'archeologo e il piglio narrativo del saggista di classe il crollo repentino dell'Età del Bronzo, avvenuto attorno alla data che dà il titolo al libro.
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Tutta l'area del Mediterraneo orientale, dall'Egitto all'Assiria, dagli ittiti ai cretesi, cedette di schianto sotto il peso di molteplici fattori concomitanti: l'invasione dei misteriosi Popoli del Mare, terremoti, siccità, collasso economico e crisi interne. Un mondo globalizzato e altamente interconnesso – così simile al nostro e che sembrava intramontabile – non resse l'urto e crollò. Ma cosa avvenne dopo? Molte delle civiltà della tarda Età del Bronzo dell'Egeo e del Mediterraneo orientale erano in rovina, il commercio internazionale, un tempo florido, era azzerato. Un mondo che aveva vantato grandi imperi, una relativa pace e una notevole architettura monumentale era andato perduto ed era iniziata la cosiddetta «Epoca Buia». Ma nell'arco di quattro secoli l'umanità antica diede vita a una storia di resilienza, trasformazione, successo (e talvolta fallimento) in un'epoca di caos e riconfigurazione. Il crollo delle antiche, potenti civiltà creò nuove circostanze alle quali le persone e le società dovettero adattarsi. Quelle che non ci riuscirono scomparvero dalla scena mondiale, ma altre si trasformarono, dando vita a un nuovo ordine mondiale che comprendeva fenici, filistei, israeliti, neo-ittiti, neo-assiri e neo-babilonesi. Il libro racconta la loro storia fino alla rinascita della Grecia, segnata dai primi Giochi olimpici del 776 a.C., e descrive anche come, in mezzo al caos, siano emerse innovazioni che hanno cambiato il mondo, come l'uso del ferro e dell'alfabeto. Non sono pochi gli insegnamenti per il mondo d'oggi. Perché alcune società sopravvivono agli shock mentre altre no? I quattro secoli successivi al 1177 a.C. non furono dunque un'indistinta Epoca Buia, bensì un periodo travagliato, certo, ma ricco di scoperte e nuove opportunità.