Un bambino scrive una lettera a una bambina per raccontarle di un luogo, di un'esperienza percettiva e visiva, di qualcosa d'incredibile e unico che gli è capitato di vivere. Usa parole, solo parole, per far vedere alla sua amica quello che per lei non esiste ancora.
[...]
Le narra di un teatro, di un palcoscenico, di una platea, di una donna che andrà al mercato a vendere fagioli, di un coro di bambini pronti ad aiutarla e di un'ombra dalla voce indimenticabile. La conduce dentro un mondo in cui il magico e il quotidiano, il lavoro e il riposo, lo stupore e la noia, la ricompensa e la delusione si mescolano senza confondersi. Ricorda e rivede azioni e battute, domande e risposte, e poi una scatola con scritto non aprire, libri colorati, favole in cui compaiono pesci enormi, donne gru, ragazzi con la goccia al naso e tartarughe. Apro o non apro? Voglio o non voglio? Come nel passaggio dal buio alla luce, i conflitti più semplici e più profondi di ogni esistenza si materializzano in questo teatro che è insieme narrato e vissuto, capace di indagare la forma del vuoto, o di restituire alle parole il loro significato, serbando la sua natura. Età di lettura: da 6 anni.
Lo trovi in
Scheda
Commenti
Per inserire il tuo commento o il tuo voto, devi comunicare il tuo codice utente e la tua password.