Una giovane donna viene brutalmente violentata da tre uomini nel suo appartamento di Tokyo, sotto gli occhi del detective privato Murano Miro. Fortunatamente è solo una scena di Ultraviolence, un film hardcore di grande successo tra gli appassionati del genere.
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Miro sta fissando lo schermo seduta nell’ufficio di Watanabe Fusae, proprietaria di una piccola casa editrice di orientamento femminista e presidente di un’associazione in difesa delle donne. È lei ad averla contattata: Isshiki Rina, l’attrice protagonista del film, è scomparsa da alcuni giorni e Fusae teme per la sua vita. Bisogna trovarla al più presto. Comincia così un’indagine all’interno della zona d’ombra della capitale, nei videonoleggi specializzati in film hard e nei locali notturni di Kabukicho, il quartiere a luci rosse di Tokyo. Ad accompagnare Miro è Akihiko Tomobe, il suo nuovo vicino di casa, un simpatico quarantenne che gestisce un gay-bar nel frenetico quartiere di Shinjuku. Le loro ricerche si rivelano subito fastidiose per gli uomini della Create Pictures, la casa di produzione di Ultraviolence: figure che si muovono abilmente tra il mondo della pornografia e quello della prostituzione, come il regista Yashiro Sen, uno dei personaggi più in vista e influenti nel mondo del porno, un tipo molto scaltro e intelligente che non esita di ricorrere ai mezzi più estremi pur di non vedere sollevato il velo sulle sue losche e illecite attività. L’indagine si fa a tal punto intricata che Miro dovrà rischiare la propria incolumità e scavare a fondo nel fosco passato di Rina per venirne a capo. Purtroppo il tempo stringe: un nuovo video in cui la giovane pare tentare il suicidio tagliandosi le vene ha già iniziato a circolare