Ingrid Bergman. Per molti la più grande attrice della storia del cinema.
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A quasi trent'anni dalla sua scomparsa, continua ad essere il prototipo dell'interprete moderna: artista di straordinario talento che praticava con sensibilità, intraprendenza e passione - unite a un grande, "nordico" rigore - quella che per lei era sì una vocazione ma anche, orgogliosamente e prima di tutto, la sua professione. Il gusto dello sperimentare le costruisce una carriera perfetta, a tutt'oggi mai eguagliata, che racchiude, dal formidabile esordio in Svezia negli anni Trenta del secolo scorso al ritorno in patria alla fine dei Settanta, una parte fondamentale delle vicende del cinema mondiale. Al talento di questa magnifica apolide, costantemente olla ricerca del nuovo, si deve la creazione di capolavori assoluti diretti da registi come Alfred Hitchcock, George Cukor, Roberto Rossellini, Jean Renoir, Ingmar Bergman. Dai fenomenali primi dieci anni a Hollywood, che segnano la nascita di una nuova tipologia di donna e di star - sofisticata ma naturale, «un misto di bellezza eccitante e fresco purezza», come la definì David 0. Selznick - al fondamentale interludio in Italia e di qui alla grandiosa stagione tra Europa e Stati Uniti, Ingrid Bergman, negli anni della maturità (che ne amplificano talento e fascino), si afferma come modello insuperabile di una capacità attoriale creativa, libera, colta e indipendente: esemplarmente attuale. Un saggio storico-critico, l'analisi puntuale dei film fondamentali della sua carriera, oltre alla rivisitazione biografica dell'attrice e gli apparati completi di filmografia e teatrografia. Un invito a compiere un viaggio con lei, per leggere, rileggere, approfondire le pagine di un cinema che ha generato presenze fra le più potenti e indimenticabili nella cultura visiva del Novecento.