Nelle ore successive all'armistizio dell'8 settembre 1943, circa 700 mila soldati italiani furono catturati dai tedeschi e deportati nei campi di concentramento del Reich. Qui vennero messi di fronte ad un terribile aut-aut: arruolarsi nelle forze armate dell'Asse per non marcire in un lager o nelle fabbriche di Hitler. La stragrande maggioranza rispose con un secco "No".
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Questi uomini furono protagonisti di una lotta di Resistenza senza armi, che contribuì a portare la libertà in Italia. Significativi sono due racconti "indiretti": quello del segretario della Cisl, Savino Pezzotta e quello dei figli di Giovannino Guareschi, scrittore, giornalista e umorista, a cui è dedicata una sezione del volume, corredata da alcuni suoi disegni.