"Ambientato nell'atmosfera autunnale e brumosa della Brest d'anteguerra, con il suo porto, i bastioni, l'antico penitenziario in disuso, la folla variegata e turbolenta di addetti ai cantieri, scaricatori, marinai in libera uscita, ""Querelle"" costituisce l'unica opera autenticamente romanzesca di Jean Genet.
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La dimensione autobiografica vi è quasi assente, a tutto vantaggio della caratterizzazione dei personaggi e dell'autonomia dell'intreccio. Innescata dall'uccisione del suo complice nel contrabbando di droga attuato da Georges Querelle e dall'omicidio del proprio persecutore da parte di Gilbert Turko, la storia esemplifica il paradossale affrancamento che la scelta consapevole dei crimine-furto, omicidio, tradimento-favorisce in chi lo compie. Genet rielabora la mitologia romantico-decadente dell'eroe bello e maledetto, affidandola al personaggio del Marinaio, promosso così a stereotipo di un desiderio che la scrittura genetiana celebra con un miscuglio di lirismo e pornografia.