Sgobbo in palermitano è lavoro, fatica, salario; ma è anche "la giornata" della prostituta. E prostituta è Fiona, la voce che racconta come una nenia antica. E' venuta dall'Africa nera, imbarcata su una nave di ruggine, insieme a tante altre, per una sorte non dissimile da quella che una volta destinava i suoi antenati alla schiavitù.
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Fiona svolge l'unico mestiere che le è permesso, e intanto descrive la porzione di avvilimento che il suo sguardo abbraccia, parla di se stessa e delle colleghe, dei magnaccia che la spogliano per controllare che non nasconda parte della paga; racconta dei clienti e degli emarginati, in rissa tra loro per contendersi angoli di sopravvivenza.