Caro Insegnante "vero", mi rivolgo a te che spero non ancora completamente mortificato, avvizzito, ossificato dal nulla che regna nelle nostre istituzioni formative, tutte figlie di quella grande peste del sapere che è stata la rivoluzione disciplinare, l'irruzione delle scienze analitiche e dei loro criteri astratti e polverizzatori nell'alveo della materia fermentante e cantante della grande ode cosmica del sapere, di quella effervescenza della forma e della sostanza tutta intera delle cose, cose vive, tessute dentro il grande corpo del mondo. Se hai ancora un po' di sangue, di spirito, di anima, se non sei stato spolpato fin nel midollo dall'acido muriatico delle antologie e delle "storie", dei di-zionari e delle enciclopedie, tutta roba che corrode la bellezza del conoscere, se non ti sei ancora familiarizzato completamente con il neon, con il legno cattivo e scomodo dei banchi e delle cattedre, con il color cacca secca delle aule scolastiche, con il malcostume di malvestirsi e maleodorare del "corpo" docente. Se ci tieni almeno un poco al tuo presente e a quello dei tuoi innocenti allievi ancora vivi, allora questo libro può forse fare per te.