In questa situazione, dove non ci sono più punti di vista privilegiati, che cosa significa ragionare, pensare, sapere? Per interpretare l'esperienza dell'uomo nel mondo della frammentazione e della cultura di massa, Vattimo si è fatto portavoce di una 'ontologia del declino': una concezione dell'essere che rinunci ad attribuirgli ancora tutte quelle caratteristiche 'forti', e che invece lo riconosca più legato al tempo, alla vita e al ritmo della nascita e della morte. In questa prospettiva ha assunto un ruolo chiave il concetto di 'differenza', di cui Gianni Vattimo discute qui le implicazioni nella filosofia in senso proprio, ma anche nel campo della cultura e della politica.